sabato 29 dicembre 2012

Chi è' l'igienista dentale?

Liberamente tratto da wikipedia
L'igienista dentale è una figura professionale laureata o diplomata e non a confusa con la figura di assistente di studio odontoiatrico che non può in nessuna maniera operare nel cavo orale ne' in autonomia ne' su indicazione del Medico.
L'igienista,invece, esercita  la professione in piena autonomia, su indicazione del dentista, in regime di dipendenza o libero professionismo; essa si occupa della prevenzione delle patologie oro-dentali e promuove la salute orale dei pazienti al fine di migliorarne anche la salute sistemica, nonché l’estetica e l’autostima.
La professione ha come fine la prevenzione e la terapia a livello del cavo orale con conseguenti implicazioni sistemiche.

Funzioni                                                                               

L'igienista dentale abilitato

Paziente sottoposto a una delle fasi di pulizia del cavo orale:;
  • Collabora alla compilazione della cartella clinica a fini diagnostici e statistici,
  • Provvede all’istruzione sulle varie metodiche di igiene orale;
  • Rileva i parametri biometrici parodontali
  • Usa mezzi diagnostici idonei ad evidenziare la placca batterica o biofilm batterico (rilevatori di placca vitale);
  • Effettua la rimozione (meccanica o manuale) di placca batterica e tartaro, dalle superfici dentali e implantari;
  • Provvede al debridement radicolare;
  • Effettua polishing (lucidatura) delle superfici dentali;
  • Lucida e leviga restauri conservativi (otturazioni in amalgama e composito);
  • Lucida e leviga restauri protesici fissi e mobili;
  • Rileva ed evidenzia, fattori di rischio correlati a insorgenza/progressione di patologie di denti e mucose;
  • Identifica le correlazioni tra patologie sistemiche e condizioni orali;
  • Fornisce consigli per una corretta alimentazione ai fini della tutela della salute dentale;
  • Istruisce e consiglia in merito a strumenti e metodiche di igiene orale domiciliare individuali;
  • Esegue counselling motivazionale sul paziente fumatore, al fine di ridurre/eliminare l'abitudine al fumo;
  • Esegue counselling motivazionale sul paziente diabetico scompensato, con l'aiuto del medico diabetologo, al fine di controllare il livello sierico di emoglobina glicosilata;
  • Segnala al dentista segni e sintomi della presenza di patologie sistemiche, non ancora diagnosticate;
  • Esegue manovre di profilassi del cavo orale, quali applicazioni topiche di fluoro, agenti rimineralizzanti, sigillature dei solchi;
  • Riduce/elimina i fattori favorenti l'insorgenza /progressione della malattia parodontale (placca batterica, tartaro iuxta e sub gengivale);
  • Rileva e segnala al dentista, la presenza di fattori ritentivi per placca e tartaro (minus dello smalto, perle dello smalto, carie, restauri conservativi o protesici incongrui);
  • Prescrive collutori a fini terapeutici;
  • Prescrive fluoroprofilassi topica domiciliare;
  • Prescrive fluoroprofilassi sistemica ai bambini;
  • Esegue sbiancamenti dentali a fini estetici.

Percorso formativo 

Per esercitare la professione di igienista dentale in Italia è necessaria la laurea triennale in Igiene Dentale, abilitante alla professione sanitaria di igienista dentale. I laureati in Igiene Dentale possono avvalersi del titolo di dottore in Igiene Dentale. Ad oggi non esistono albo e ordine della professione di igienista dentale, a tutela dei pazienti e dei professionisti, contro l'abuso.

  • Diploma Universitario in Igiene Dentale (3 anni)(esame abilitante all'esercizio della professione)
  • Laurea in Igiene Dentale (3 anni, 180 CFU) - Titolo: "Dottore in Igiene dentale"
  • Laurea magistrale in Scienze delle professioni sanitarie tecniche assistenziali (2 anni, 300 CFU) - Titolo: "Dottore Magistrale in Scienze delle professioni sanitarie tecniche assistenziali"
  • Master di I/II Livello (1-2 anni)

domenica 23 dicembre 2012

Infiammazione gengivale e disfunzione erettile

La disfunzione erettile e' una patologia piuttosto ben rappresentata  che colpisce con maggiore frequenza gli uomini in età' avanzata che hanno fattori di rischio multipli come l'ipertensione,il fumo di sigaretta,il diabete,ecc. Negli ultimi anni si è registrato un aumento importante dell'incidenza di questa patologia in adulti in età' non particolarmente avanzata e nei giovani-adulti; la comunità scientifica si è' posta delle domande sulle cause di queste débâcle giovanili ponendo l'accento talora sull'alterazione del tono umorale indotto dalle droghe e dagli psicofarmaci in genere o ancora sui mutati rapporti intersessuali e lo stress generato dall'ansia da prestazione causato da un eccesso di offerta sessuale di tipo pornografico.

Ultimamente sono emersi anche altri fattori capaci di alterare la funzionalità sessuale maschile e tra questi merita menzione certamente l'infiammazione gengivale e dei tessuti parodontali indotta dalla malattia parododontale.
Un recente articolo pubblicato sul Journal of Sexual Medicine ha evidenziato come le persone affette da parodontite cronica (CP) hanno probabilità' tripla di sviluppare disfunzione erettile (ED)rispetto alla popolazione di riferimento non affetta da parodontite.
Il dato pare ancora più' significativo in quanto la coorte utilizzata negli studi non presenta altri fattori di rischio noti per la disfunzione erettile ( fumo,coronopatie,diabete,ecc) e che l'età dei pazienti e' molto bassa e compresa tra i 30 ed i 40 anni  (35.7 ± 4.8 e 34.9 ± 4.9 anni). Il 53% dei pazienti con disfunzione erettile presenta parodontite cronica rispetto al 23% del gruppo di riferimento.

Il mio personale parere e' che sono ormai diversi e piuttosto concordanti gli studi che evidenziano un rapporto tra le malatte parodontali e le patologie dei vasi sanguigni per cui sebbene aspettiamo ulteriori dati e studi a riguardo non possiamo non considerare questi aspetti emersi negli ultimi anni ed informare i pazienti dei dati in nostro possesso.

Dott. Luigi Ziaco odontoiatra libero professionista

Le 10 regole per scegliere il dentista

Tutti noi abbiamo bisogno di un dentista e spesso il professionista cui ci rivolgiamo ci segue da anni e conosciamo tutto di Lui è del suo studio. A volte,però', per i motivi più' vari siamo costretti a cambiare medico odontoiatra ed in questo caso non è semplice districarsi tra i consigli degli amici e dei parenti per trovare quello giusto. In tempo di crisi poi si cercano sempre maggiormente soluzioni più' a buon mercato che ,a volte, nascondono insidie per la salute stessa.
In aiuto ci viene questo decalogo scritto dal Prof. Fanco Santoro della Università' degli Studi di Milano.
Gli italiani vanno sempre meno dal dentista. Complice la crisi e, quindi, la necessità di tirare la cinghia anche quando di mezzo c’è la salute, i dati parlano chiaro. Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio di UniSalute (la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria) circa la metà degli italiani afferma di non aver fatto alcun controllo negli ultimi 12 mesi. Tendenza confermata, per altro, dalle stime fornite dall’Andi (Associazione nazionale dentisti italiani) che riferisce una riduzione del lavoro degli odontoiatri relativa al 2011 del 10-20% rispetto all’anno precedente (sono stati spesi tra i 675 milioni e 1 miliardo e 350 mila euro in meno del 2010, anno già difficile).
Come destreggiarsi allora nella scelta dell’odontoiatra quando di soldi da spendere sono sempre meno? Come evitare errori nella scelta? Lo abbiamo chiesto al professor Franco Santoro, direttore della Clinica Odontoiatrica dell’Università degli Studi di Milano che stila 10 regole da seguire per non sbagliare.

1. Non cadere nella trappola del turismo odontoiatrico verso i paesi dell’Est.
Un viaggio in Croazia con la promessa di rimettere in sesto la bocca in breve tempo e con una spesa irrisoria? Meglio lasciar perdere. I danni possono essere anche molto gravi e, a volte, irreversibili. Spesso, infatti, si finisce in studi gestiti da organizzazioni che utilizzano personale, attrezzature e protocolli di igiene e disinfezione che non garantiscono, visto che non devono ottemperare alle rigide disposizioni vigenti in Italia, l’efficacia delle cure prestate. Nella maggior parte dei casi, infatti, i lavori vengono eseguiti in maniera frettolosa e con materiali scadenti. Poi, in caso di problemi, a chi ci si rivolgerà? Non si può certo tornare ogni volta in Croazia!

2. Rivolgiti a un odontoiatra che sia veramente tale.
Come? Verificando che sia iscritto all’ordine dei medici e degli odontoiatri (www.fnomceo.it, ricerca anagrafica). Così non si rischia di avere a che fare con un dentista “abusivo”.

3. Stai attento al livello di igiene generale.
Dalla pulizia dei locali, alla poltrona sulla quale ci si siede, al fatto che il medico indossi guanti e mascherina e, soprattutto, utilizzi un kit per la visita personalizzato (quindi sterilizzato e imbustato), che viene aperto ex novo davanti al paziente.

4. Valuta l’importanza che il dentista dà all’igiene orale.
Il dentista che si informa sul nostro livello di igiene orale quotidiana e ci consiglia di conseguenza, non deve essere percepito come un noioso odontoiatra che non sa fare altro che “scocciarci”. Anzi, è proprio questo l’atteggiamento di un professionista serio che ha a cuore la tua salute orale e la durata dei tuoi manufatti protesici.

5. Non lasciarsi sedurre da proposte miracolose.
L’odontoiatra che ci promette il miracolo e cioè, per esempio, una bocca fantastica con denti smaglianti, deve destare sospetto, soprattutto se ci promette una soluzione del tutto indolore in tempi rapidissimi. Ci sono protocolli che indicano la durata minima dei trattamenti in funzione di problematiche legate alle tecnologie adottate e ai tempi biologici di risposta. In quasi tutte le situazioni non si può pretendere una cura troppo veloce. Si tratta solo di uno specchietto per le allodole.

6. Controlla che il dentista usi le giuste attrezzature.
Il dentista deve effettuare le prestazioni di tipo restaurativo come le otturazioni, le devitalizzazioni e la cementazione delle protesi adesive utilizzando la diga in gomma. Anche se un po’ scomoda per il paziente, garantisce migliori risultati, più duraturi nel tempo.

7) Non farti incantare.
Uno studio ben arredato e l’aspetto accattivante del medico o dell’assistente di poltrona sono dettagli piacevoli ma non bastano a valutare la qualità. Sono parametri di tipo emotivo che spesso fanno presa sulle persone (più di quanto si pensi), ma nulla hanno a che vedere con la professionalità dell’odontoiatra o con la serietà dello studio medico.

8) Pretendi che venga stilato un preventivo chiaro e dettagliato.
Se l’odontoiatra ti appare confuso e impreciso, cambia professionista. La spiegazione deve essere sempre chiara ed esaustiva con risposte a eventuali dubbi.

9) Diffida di preventivi eccessivamente bassi.
Se sono fuori mercato significa che nascondono qualche trappola e di sicuro i materiali usati saranno scadenti, con annessi rischi per la salute e durata dubbia nel tempo delle terapie proposte. Quindi alla fine spenderai di più.

10) Per risparmiare scegli soluzioni temporanee ma effettuate con serietà e professionalità.
Si può, per esempio, rinunciare all’impiantologia, se ritenuta eccessivamente costosa, per una soluzione temporanea come lo scheletrato, e cioè una protesi mobile. Poi appena le risorse economiche lo permetteranno si adotteranno soluzioni più sofisticate.


Fonte: Repubblica (http://d.repubblica.it/argomenti/2012/12/07/news/dentista_salute-1385511/)