giovedì 28 marzo 2013

La placca batterica



La placca batterica è un deposito molle complesso (biofilm) formato da una struttura organizzata di microrganismi che aderiscono alle superfici dei denti;è la principale causa del processo infiammatorio della gengiva che poi porta allo sviluppo della gengivite della parodontite (piorrea) e della carie.

Come si forma la placca batterica?

Le superfici dei denti sono coperte da una sottile pellicola asettica (formata da glicoproteine salivari) che si forma entro pochi minuti da una semplice igiene domiciliare; già dopo un’ora dalla formazione diventa un aggregato di batteri che vi aderiscono sopra. Se non vengono rimossi adeguatamente, insieme ai residui alimentari (in special modo gli zuccheri) ,questi microorganismi si riproducono aumentando sempre di più alterando, cosi', l’equilibrio della flora batterica orale già presente in bocca. Nel loro processo metabolico i batteri iniziano a produrre sostanze tossiche per le nostre mucose ed i nostri denti.


Che danni comporta l'accumulo di placca batterica?
Se la continua adesione della placca non viene interrotta da una adeguata  igiene domiciliare con spazzolino e filo interdentale, come detto in precedenza, porta all’infiammazione della gengiva (gengivite), infatti poi le gengive sono gonfie, rosse e sanguinano a seguito del normale spazzolamento o anche spontaneamente; ed in pochi giorni grazie alle proteine salivari comincia a calcificarsi andando a formare il tartaro che si insinua anche sotto gengiva  arrecando danni ai tessuti di sostegno dei denti.Nelle persone predisposte l'accumulo di batteri causa la formazione della malattia parodontale e della malattia cariosa.

Come difendersi?

La miglior “arma” contro la placca è di sicuro l’igiene domiciliare utilizzando correttamente spazzolino e filo interdentale; un aiuto a detergere bene il cavo orale ce lo possono dare delle compresse a base vegetale (eritrosina) che si sciolgono in bocca evidenziando in rosso le parti dove si accumula la placca. Quindi con una buona igiene orale quotidiana e regolari sedute di igiene professionale si riesce a mantenere basso il numero di batteri presenti nel cavo orale e quindi in salute i nostri denti e le nostre gengive.



Dott. Flavio Bellini
Igienista dentale


martedì 19 marzo 2013

Lo Sbiancamento dentale



Lo sbiancamento dentale è una tecnica odontoiatrica che consente di modificare il colore dei denti per renderli piu' chiari.


Essa è una pratica molto antica che trova le sue origini gia’ alla fine dell’800 quando iniziarono i primi esperimenti per rendere il sorriso piu’ bianco ed attraente. I primi sbiancamenti erano naturalmente molto diversi da quelli che vengono attualmente effettuati; i materiali, come del resto le tecniche, utilizzate nei tempi passati erano molto meno raffinati e potenzialmente piu’ pericolosi per la salute dei nostri denti. Acidi, agenti chimici vari, ma anche salvia, bicarbonato, limone e perfino l’urina (gia’ utilizzata dagli antichi romani), erano gli elementi di base per combattere le discromie dentali. Oggi, fortunatamente, grazie alla ricerca e allo studio scientifico e’ stato scoperto come i perossidi possano contribuire significativamente nell'ottenere un sorriso piu’ bianco senza andare però ad intaccare la nostra salute.

Ma che cosa e’ lo sbiancamento? Prima di rispondere a questa domanda, è importante capire come e’ fatto un dente. Il dente non è un blocco monolitico, ma è piuttosto composto di vari strati che insieme formano la cosiddetta corona, la parte del dente che noi vediamo. Lo strato piu’ esterno del dente, detto smalto, ha la funzione protettiva ed e’ trasparente, questa sua qualità permette di poter vedere il colore dello strato sottostante: la dentina. La dentina e’ di colore giallo e la quantita’ di questa puo’ variare da persona in persona ma, anche fra dente e dente. Più dentina è infatti presente, più il nostro sorriso apparirà giallognolo. Ad esempio i canini appaiono piu’ gialli, rispetto agli altri denti, proprio perche’ in essi e’ presente una maggiore quantita’ di dentina.




Quindi in sostanza, il colore dei denti e’ personale ed ognuno ha il suo e, come detto anche sopra, nell'ambito di una stessa bocca il colore cambia sia da dente a dente che all'interno di uno stesso elemento dentario con tonalità o croma anche fortemente differenti.


Le discromie dentali causate da una maggiore presenza di dentina o da altri fattori intrinsechi al dente, non possono essere combattute con la semplice igiene dentale e con l’uso regolare dello spazzolino, come succede nel caso di macchie provocate da caffe’, vino o altri agenti esterni, ma per essere eliminate tali discromie necessitano di uno sbiancamento dentale.


In commercio esistono vari rimedi “casalinghi” con risultati non predicibili e talvolta rischiosi per la possibilità di ustionare le mucose. Lo sbiancamento professionale,invece, effettuato da un professionista è un vero e proprio atto medico che garantisce maggiore efficacia riducendo i tempi senza rischi. Con lo sbiancamento professionale verranno evitati spiacevoli effetti indesiderati come l’ipersensibilità dentale e fastidiose irritazioni alle gengive. Studi clinici hanno infatti confermato la sicurezza dei prodotti utilizzati a livello professionale i quali non vanno ad intaccare la struttura prismatica del dente e la durezza della sua superficie.


Fra le varie tecniche di sbiancamento oggi piu’ diffuse vi e’ la cosidetta “ laser bleaching in office” che garantisce risultati ottimali in tempi ridotti rispetto alle tecniche precedentemente utilizzate. L’utilizzo di laser ad altissimo contenuto tecnologico permette il raggiungimento di risultati ottimali in circa la metà del tempo.

Anche con il laser, i prodotti utilizzati sono a base di perossido di idrogeno con concentrati variabili dal 30 al 40% ma grazie all’azione propria del laser, i prodotti penetrano all’interno dello smalto giungendo fino agli strati superficiali della dentina e, attivando un processo di ossidazione, i gruppi cromofori (le sostanze che nel tempo sono state assorbite dal dente e che l’hanno modificato dal punto di vista cromatico) vengono “distrutti”. Tali gruppi una volta eliminati diventeranno trasparenti, lasciando così il dente più bianco.

Prima del trattamento
Dopo il trattamento

Ripetuto una volta ogni due anni ed intervallato da regolari sedute di igiene orale , lo sbiancamento dona un aspetto sano e splendente che ridà la sicurezza di poter sorridere e mostrare tutto lo splendore di un sorriso piu' bianco.

Ancora un caso di sbiancamento prima e dopo



Dott.ssa Manuela Iuculano
Igienista dentale





mercoledì 6 marzo 2013

Invisalign

Invisalign
L'apparecchio ortodontico estetico





Una ventata di freschezza!







La Prof.ssa Melania Conca risponde alle nostre domande su questa nuova ed intrigante tecnica che ci permette di ottenere l'allineamento dentario senza dover indossare la classica apparecchiatura fissa.

D- Dottoressa Conca cos'è il sistema Invisalign?
R- L'invisalign è un sistema alternativo alle classiche meccaniche ortodontiche che ha il vantaggio di accostare al buon risultato una notevole estetica.

D-Come funziona?
R-Si tratta di una serie di mascherine trasparenti, costruite appositamente per ogni singolo paziente, che indossate almeno 22h al giorno riproducono il movimento dentale e danno la possibilità anche senza l'applicazione dei classici brackets in metallo  di ottenere risultati soddisfacenti. Ogni mascherina dovrà esser sostituita dalla successiva ogni 15 giorni

D-Qual'è il numero delle mascherine necessario?
R-Questo dipende dal tipo di malocclusione che ci troviamo ad affrontare, chiaramente se si tratta di piccoli affollamenti il numero di mascherine sarà ridotto, viceversa saranno più numerose.

D-E' doloroso?
R-Assolutamente no, l'unica sensazione di dolenzia si ha nel momento in cui allo scadere del quindicesimo giorno si inserisce la nuova mascherina, perchè ovviamente i denti dovranno inizialmente abituarsi a questa nuova condizione clinica

D-La metodica è applicabile a tutte le persone e a tutti i casi?
R-Certamente no, esistono dei casi dove la metodica non trova pienamente la sua indicazione ed altri dove se ne sconsiglia l'utilizzo in quanto tecnicamente troppo complessi o a scarsissima predicibilità

D-Costa molto?
R-Essendo un sistema innovativo con una progettazione delle mascherine effettuate negli USA il costo è piu' elevato rispetto alle metodiche classiche.Ovviamente il costo è anche legato al numero di mascherine da produrre per effettuare gli spostamenti per cui  piu' la terapia è complicata piu' sarà costosa.

    

lunedì 4 marzo 2013

La sigillatura dei solchi

La sigillatura è una procedura odontoiatrica con la quale vengono sigillati preventivamente,nei bambini, i solchi e le fossette occlusali dei denti molari e premolari per isolare i solchi stessi dall'ambiente circostante al fine di impedire un attacco batterico.
Solchi e fossette
Solchi e fossette visti al microscopio

Come si vede,soprattutto nella immagine al microscopio a fianco, i solchi sono talvolta molto sottili e profondi da creare un ecosistema ideale per la proliferazione batterica.




Che cos'è il sigillante?

Il sigillante è una resina fluida che penetra nei solchi e nelle fessure dello smalto, essa viene stesa con una piccola siringa senza ago e successivamente viene fatta indurire (polimerizzare) con una lampada che emette una luce particolare. L'applicazione dei sigillanti è ottimale all'età di 6/12 anni sui solchi dei molari e secondi molari permanenti, completamente erotti e privi di carie ma può essere estesa,talvolta in bambini predisposti, anche alle superfici occlusali dei premolari e per le superfici palatali degli incisivi e dei canini.

 L'utilizzo dei sigillanti iniziò negli anni settanta con la tecnica della mordenzatura dello smalto. Esistono varie classi di sigillanti , quella piu' utilizzata prevede l'uso di sigillanti trasparenti, colorati ed opachi; gli ultimi due tipi aiutano molto l'operatore quando poi dovranno essere controllati periodicamente ogni sei mesi per vedere se la resina si è consumata e se sono ancora ben adesi alle superfici.


La sigillatura si effettua a tutti i bambini?

La risposta è ovviamente NO!
Esistono dei parametri che il clinico utilizza per decidere se un bambino necessita o meno delle sigillature o meglio se le sigillature sono piu' o meno utili: la qualità della igiene domiciliare, la predisposizione alla carie personale e familiare, lo stato di salute generale e l'alimentazione del bambino stesso, la presenza di solchi molto pronunciati ecc.
Si è visto che,nei bambini predisposti alla carie, ai quali vengono eseguite le sigillature si riduce di molto l'incidenza delle carie occlusali che rappresentano il 50% delle carie totali; infatti i solchi e le fossette delle superfici dei denti posteriori sono le più colpite dalla carie a causa della loro forma anatomica con profondi “canyon” dove è facile il ristagno di cibi finemente sminuzzati e triturati terreno di cultura ottimale per i batteri della carie.



Tecnica

Le fasi della sigillatura
Per effettuare una sigillatura prima di tutto si deterge la superficie del dente da trattare con spazzolino e una pasta da profilassi poco abrasiva; successivamente si lava ed asciuga per bene e a seguire  si mordenzala superficie da trattare con un acido ortofosforico per andare a creare delle microritenzioni nelle quali far entrare meglio e modellare il sigillante.Esso va a formare un fondo che viene "indurito" grazie all'uso di una particolare lampada che emette luce nello spettro dell'ultravioletto.
Di fondamentale importanza è isolare perfettamente gli elementi dentari da trattare in modo che la sigillatura vada a buon fine e duri nel tempo.
La sigillatura và ripetuta con una frequenza variabile dai 2 ai 4 anni in quanto le resine sigillanti si consumano durante la masticazione.


Prima e dopo la sigillatura


Dott.Flavio Bellini
Igienista dentale