martedì 10 settembre 2013

Prevenzione ed igiene orale in gravidanza

Introduzione

Nel corso della gravidanza tutte le cure prestate alla futura mamma hanno lo scopo di mantenere uno stato di salute ottimale, aumentando così le probabilità che alla nascita il bambino sia sano; è quindi fondamentale  un approccio multidisciplinare, combinando le conoscenze e abilità di diversi specialisti come ginecologi, ostetriche, odontoiatri e igienisti dentali.
Durante i nove mesi di gestazione , oltre alle molte faccende di cui prendersi cura, la futura mamma dovrà salvaguardare anche la salute dei suoi denti e quelli che spunteranno poi a suo figlio.
Fondamentale a tal riguardo è il dedicare un poco piu' di tempo alla igiene orale domiciliare e far attenzione alla alimentazione.





Modificazioni del cavo orale durante la gravidanza

Gli elevati livelli di estrogeni circolanti ,durante la gestazione,causano alcune modifiche della mucosa orale, come ispessimento, aumento della desquamazione e della vascolarizzazione.
La risposta gengivale a quelli che sono i fattori locali – placca batterica, tartaro, ricostruzione e protesi debordanti – risulta alterata facilitando la comparsa di edema, aumento di volume e sanguinamento, sino alla comparsa di forme specifiche di parodontopatia che tendono normalmente a regredire al termine della gravidanza, come la gengivite e l’epulide gravidica.
Queste reazioni gengivali sono osservabili di norma a partire dal secondo mese di gestazione.Tali problematiche sono sovente acuite dal vomito spesso presente nei primi mesi di gravidanza e dall'iperacidità gastrica piu' frequente invece negli ultimi mesi.
Non è provata la correlazione tra pazienti in gravidanza e alterazioni gengivali rilevanti quando vengono messe in atto tutte le misure di igiene orale domiciliare previste e si riscontrano buone condizioni dei tessuti parodontali.

Al contrario, in presenza di modificazioni fisiologiche proprie della gravidanza e di incremento degli ormoni femminili circolanti, le scarse condizioni di igiene orale, che determina la formazione di depositi di placca e tartaro, e fattori locali favorenti, possono aumentare la probabilità di alterazioni infiammatorie a causa dei tessuti gengivali.
Recenti studi hanno evidenziato una stretta correlazione tra la malattia parodontale ed il rischio di parto prematuro probabilmente a causa della azione delle tossine batteriche che possono raggiungere la placenta e stimolare una risposta infiammatoria cronica che a sua volta stimola la prematurità del parto.


La salute orale durante la gravidanza

Durante la gravidanza denti e gengive hanno bisogno di attenzioni particolari.
Lavarsi i denti e usare il filo interdentale regolarmente, seguire una dieta bilanciata e andare dal dentista con regolarità, aiuterà a ridurre il rischio di problemi odontoiatrici che spesso accompagnano la gravidanza.

Importante è il ruolo dell’igienista dentale durante la gravidanza, che deve istruire e motivare ad una corretta igiene orale domiciliare la paziente e a sottoporsi a 3-4 controlli odontoiatrici nell’arco della gestazione, in modo da prevenire la comparsa di patologie parodontali e cariose.
Il nostro Studio ha elaborato un protocollo,in accordo con le raccomandazioni dell'OMS e le linee guida del Ministero della Salute , che prevede visite di controllo periodiche,sedute di igiene professionale personalizzate accompagnate da fluoroprofilassi topica. 



Fluoroprofilassi in gravidanza

L’OMS ha accertato l’importanza di una corretta integrazione di fluoro durante la gravidanza a partire dal quarto mese, ossia da quando nel feto comincia a formarsi la gemma dentale, per rendere più forti e sani sia i denti da latte che i denti permanenti del bambino.
Il fluoro si può assumere dalla gravidanza fino al compimento dei 6 anni da parte del bambino, mediante compresse, disponibili in dosaggi da 0.25 e da 1 milligrammo. Esse vanno prese con le seguenti modalità: durante la gravidanza e l'allattamento al seno, 1 mg al giorno alla madre, dallo svezzamento in poi il bambino dovrà assumere 0,05 mg di fluoro al giorno per ogni chilo di peso corporeo.

Non tutto il fluoro che la futura mamma assume, perciò, arriva al feto. Un’ ampia serie di studi dimostra che su 1 mg di fluoro somministrato alla mamma, quello che arriva al feto è circa un quarto:
  • 0,25 mg attraversano la placenta
  • 0,25 mg si depositano nelle ossa della madre
  • 0,50 mg vengono eliminati dall’organismo materno per escrezione renale, azzerando qualsiasi rischio di sovradosaggio.  
Di conseguenza, il nascituro assume una dose sovrapponibile a quella che comincerà ad assumere dopo le due settimane di età.
Il dosaggio che abbiamo proposto sopra è per le mamme che non assumono fluoro in maniera significativa con l'acqua; se l'acqua assunta contiene fluoro a sufficienza è opportuno non assumerlo sotto forma di integratori perchè potrebbe essere addirittura dannoso.
Il nostro consiglio è , quindi, quello di parlarne col vostro Dentista e con l'Igienista di riferimento per poterlo dosare al meglio.


Conclusioni

Tutte le evidenze sembrerebbero dimostrare, quindi, come un corretto regime alimentare ed un’adeguata gestione della salute orale rappresentino un momento di primaria importanza per la salute, orale e globale, sia della gestante che del prodotto del concepimento.




Dott.ssa Claudia Villeggia

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